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Uno dei problemi essenziali dell'educazione riguarda il modo in cui gli argomenti proposti in ambito scolastico contribuiscono allo sviluppo psicologico e cognitivo dell'allievo. Nelle acquisizioni basilari dell'essere umano alcune "categorie" rivestono un'importanza culturale decisiva in virtù della loro rilevanza "metaconoscitiva: sono cioè metro di riferimento per acquisizioni diverse. Su tutte, "Spazio" e "Tempo", intesi in senso lato, sono considerati generalmente dimensioni fondative tutte le conoscenze ulteriori, ma soprattutto della formazione e dello sviluppo dell'identità del bambino. Mentre però nella scuola primaria l'insegnamento della geometria contribuisce alla creazione dei concetti spaziali, non abbastanza si fa per quelli temporali, considerandoli naturalmente acquisibili o relegandoli al solo ambito storico. Questo libro affronta alcune problematiche legate nello specifico alla dimensione temporale e a una sua possibile didattica in presenza di allievi con deficit intellettivo, riportando nei suoi aspetti essenziali una ricerca sperimentale condotta con bambini di classe II e IV di scuola primaria. L'intento è quello di offrire un contributo agli insegnanti e agli educatori che, come afferma Jean Piaget, "si imbattono di continuo nei problemi che vengono sollevati dalla scarsa comprensione del tempo nei bambini di età scolare" e si interrogano su come sollecitare l'acquisizione di competenze temporali in un'ottica inclusiva.